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Vita Cristiana
Martedì 12 Maggio 2009 |
![](images/thumb/Tettamanz70X93.jpg)
Dal nuovo libro del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, "Non c'è futuro senza solidarietà. La crisi economica e l'aiuto della Chiesa", edizioni San Paolo, in libreria dal 15 maggio (pp.143, 14 euro)
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Lunedì 11 Maggio 2009 |
Articolo di Enzo Bianchi tratto dalla Stampa 10 maggio 2009.
Sul monte Nebo – là dove “Mosè, servo del Signore, morì sulla bocca del Signore” dopo aver contemplato la terra tanto attesa e aver sperimentato al contempo l’impossibilità a procedere oltre – è simbolicamente iniziato il pellegrinaggio di papa Benedetto XVI in Terrasanta. Un monte che è crinale tra la possibilità di intravedere ciò che si spera e la consapevolezza che saranno altri a godere del futuro per il quale tanto si è lavorato. Leggi Articolo. |
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Domenica 10 Maggio 2009 |
Un articolo di Bartolomeo Sorge su Lazzati .
Giuseppe Lazzati (Milano, 22 giugno 1909 - 18 maggio 1986) non è stato solo un professore. Ha vissuto ciò che ha insegnato. A lui si addice bene quanto scrisse Paolo VI: «L'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni». Leggi articolo. |
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Martedì 05 Maggio 2009 |
Dal Vangelo secondo Giovanni 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
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Lunedì 04 Maggio 2009 |
Il Compito educativo
Con l’opera educativa, la famiglia forma l’uomo alla pienezza della sua dignità secondo tutte le sue dimensioni, compresa quella sociale. La famiglia, infatti, costituisce “una comunità di amore e solidarietà che è in modo unico adatta ad insegnare e a trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e della società.” Esercitando la sua missione educativa, la famiglia contribuisce al bene comune e costituisce la prima scuola di virtù sociali, di cui tutte le società hanno bisogno. |
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Domenica 03 Maggio 2009 |
Un articolo di Enzo Bianchi.
Quando i cristiani non disertano, quando restano saldi al loro posto e assolvono la funzione assegnata loro da Dio, è allora che sono anima del mondo, di un mondo che Dio ha tanto amato fino a dare suo Figlio. Leggi articolo. |
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Lunedì 27 Aprile 2009 |
Dal Vangelo secondo Giovanni 10,11-18.
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
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Domenica 26 Aprile 2009 |
Il valore del matrimonio.
La famiglia ha il suo fondamento nella libera volontà dei coniugi di unirsi in matrimonio, nel rispetto dei significati e dei valori propri di questo istituto, che non dipende dall'uomo, ma da Dio stesso: «questo vincolo sacro in vista del bene sia dei coniugi e della prole che della società, non dipende dall’arbitrio umano. Infatti è Dio stesso l'autore del matrimonio, dotato di molteplici valori e fini ». Nessun potere può abolire il diritto naturale al matrimonio né modificarne i caratteri e le finalità. Il matrimonio infatti, è dotato di caratteristiche proprie, originarie e permanenti. |
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Giovedì 23 Aprile 2009 |
Incontro di studio 21 marzo 2009.
Consapevoli che la comunità cristiana costituisce una preziosa potenzialità creativa per il mondo moderno, l'Istituto Degasperi e il Centro San Domenico si sono proposti di avviare uno studio rigoroso delle evoluzioni del cattolicesimo italiano dal Concilio Vaticano II a oggi, mettendo a fuoco, in particolare, alcuni nodi: le relazioni clero-laicato, i modelli di spiritualità, le tendenze etiche, le prospettive istituzionali e di partecipazione nella Chiesa. Proponiamo la relazione di Fulvio de Giorgi, saggista e docente di Storia della pedagogia e dell'educazione all'Università di Modena-Reggio Emilia.
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Mercoledì 22 Aprile 2009 |
Dal Vangelo secondo Luca 24,35-48
In quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano, agli Undici e a quelli che erano con loro, ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
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